Com’è strutturata la rete telefonica [TELCO fisso #1]

Vi siete mai chiesti come funziona la rete telefonica e come, ad oggi, siamo connessi ad internet? Vi domandate quali siano le tecnologie che, evolvendosi nel corso del tempo, hanno permesso che ognuno di noi abbia nella propria casa un telefono ed un accesso al web? Siete nel posto giusto!

Tengo a precisare che non vi saranno descrizioni elaborate e uso di termini troppo specifici per ogni tipo di apparato/elemento, ma voglio comunque, soffermandomi soltanto sull’ultima parte della rete, quella urbana, far rendere l’idea del complesso e molto elaborato funzionamento di questo importante aspetto del “bene” di cui ormai tutti facciamo uso: il web.

In questa prima puntata ci soffermeremo su una brevissima storia delle centrali telefoniche, luogo da cui parte il segnale di fonìa e dati, che verrà poi diffuso tramite la rete fatta in rame, e più recentemente in fibre ottiche, verso tutte le abitazioni. Tratteremo poi le prime, e ancora in uso, tecnologie per la diffusione della rete, mi riferisco cioè all’ADSL.

CENTRALI TELEFONICHE

Centrale Telecom a Borgo Milano

Innanzitutto possono essere considerate l’evoluzione tecnologica e automatica di quelle che prima erano le primissime centrali manuali, gestite dai cosiddetti centralinisti cioè adolescenti che poi, a causa di scherzi e linguaggio scurrile, furono sostituiti dalle telefoniste, che mettevano in comunicazione il chiamante (terminazione entrante) con il chiamato (terminazione uscente). Adesso, invece, le centrali sono completamente autonome se non per una “supervisione” da parte di tecnici e addetti, e gli apparati presenti lì dentro sono molto complessi. Una centrale è divisa in varie stanze a seconda del tipo di apparato, troviamo ad esempio i “permutatori” che generano i segnali di fonìa e trasmissione dati e li instradano verso le nostre case. In un piccolo paese o in una cittadina con pochi abitanti si possono trovare 1 o 2 centrali, in città più grandi come Milano, Torino, Roma, Napoli o Palermo, per fare degli esempi, si trovano anche una ventina di centrali divise per quartieri e zone.

PERCORSO

Schema del collegamento

Usciti dalla centrale telefonica partono i cavi in rame che possono seguire due percorsi. Se l’abitazione è molto vicina alla centrale si parla di “rete rigida” e il rame va direttamente alla cosiddetta “chiostrina”, una piccola scatoletta di distrubuzione dei doppini, e da questa alla presa telefonica, che sia tripolare o meno. Se invece l’abitazione è a distanza più elevata, solitamente da 1km in poi, si parla di “rete primaria” e “rete secondaria”: la prima è caratterizzata dai cavi che, partendo dalla centrale, finiscono nei cosiddetti “armadi ripartilinea” per strada, che smistano e categorizzano le linee e facilitano anche procedure di allacciamenti e riparazione in caso di guasti; la seconda è caratterizzata dai cavi che, partendo dagli armadi (cabinet) finiscono poi sempre nelle chiostrine e successivamente nelle case.

Abbiamo così descritto, per sommi capi, il percorso per il collegamento dell’utente finale ad internet e alla linea telefonica. Ci sono però ancora alcuni accorgimenti che non si possono trascurare.

Se fino a una quindicina di anni fa o più non c’era il “problema” dell’ADSL e i cavi erano dedicati interamente alla telefonia, oggi invece con il segnale dati è bene che la linea venga “divisa” in due (fonia e ADSL) per evitare disturbi nella linea e malfunzionamenti: per questo sono in commercio, ormai da tantissimi anni, i cosiddetti “splitter” o “filtri” che separano le due linee e che vanno collegati alla presa telefonica a casa, per poi essere collegati al telefono e al modem per internet.

Intuiamo inoltre che, più distanza da apparati come armadi e centrali c’è, più il segnale si “disperde” e quindi la portante sarà minore: nel caso dell’ADSL la velocità dipende dalla distanza in centrale, essendo tutta la tratta in rame, nel caso invece delle connessioni in fibra più diffuse (FTTC, di cui parleremo più avanti), la velocità dipende dalla distanza con il cabinet.

RICAPITOLANDO

Dalla centrale, luogo in cui avviene la “generazione” di segnali telefonici e dati e in cui è possibile comunicare con qualsiasi altra parte del mondo, partono cavi in rame che vanno poi negli armadi ripartilinea, nelle chiostrine e nelle abitazioni o, se si tratta di rete rigida e quindi di case molto vicine alla centrale, cavi che vanno direttamente nelle chiostrine e nelle abitazioni.

Nel prossimo articolo vedremo come, invece, è strutturata la rete fatta di cavi in fibre ottiche, e nelle puntate successive vedremo come, in che modo, gli operatori telefonici anche detti ISP (Internet Service Provider) possono erogare e quindi trasmettere il loro servizio agli utenti finali.

Alla prossima!